Conoscenza

Per conoscenza si intende il risultato dell’acquisizione di informazioni e nozioni tramite l’attività di apprendimento o tramite l’esperienza. Il termine connota dunque l’insieme di principi, teorie, dati, concetti, pratiche, ecc. relative ad uno specifico ambito di studio/lavoro. Come si può facilmente intuire, tale acquisizione si configura come un risultato mai definitivo e completo, ma in continua evoluzione, mutevole e suscettibile di ridefinizioni, proprio in virtù dell’infinita capacità di apprendimento umano. È quindi corretto affermare che la conoscenza è sempre un processo e mai una meta.

La conoscenza ha come presupposti la comprensione di fatti, dati, informazioni e l’autocoscienza di possedere quella comprensione, affinchè si vada a costituire un repertorio personale di cognizioni su uno specifico tema. Questa “intenzionalità” della conoscenza come atto tipicamente umano è sottolineata soprattutto in filosofia, che ne studia metodi e condizioni attraverso la branca dell’epistemologia. Il conoscere, inteso come presenza nell’intelletto di una nozione, come sapere già acquisito, presenta come finalità la padronanza più ampia possibile di una materia o un argomento.

Una significativa distinzione, che deriva dalla filosofia classica e attraversa gran parte della storia della filosofia fino ai nostri giorni, contrappone due tipi diversi di conoscenza: quella intellettiva e quella empirica. La prima è comunemente definita come conoscenza teorica, che si attiva tramite l’apprendimento e l’uso dell’intelletto e che considera il sapere come dedotto dalla ragione; la seconda è quella che l’uomo ricava dall’esperienza sensibile, ovvero percepibile dai sensi, più concreta e appunto empirica.

Un’ulteriore differenziazione emerge tra conoscenza esplicita, tacita e incorporata:

  • Esplicita è la conoscenza trasmissibile in modo diretto (ad esempio tramite una conversazione, una lezione, un corso, ecc.) o grazie ad un supporto fisico (per esempio un libro, un filmato, ecc.);
  • Tacita è quel tipo di conoscenza che non può essere interamente esplicitata o trasmessa ad altri (per esempio, ciò che definiamo “intuizione”, difficilmente spiegabile a soggetti terzi, oppure una conoscenza competenziale, il “saper fare” qualcosa, che è un’abilità pratica);
  •  Incorporata è la conoscenza che, seppur trasmissible, non può essere riutilizzata immediatamente da chi la “riceve” (per esempio, le scelte e i lavori preparatori alla stesura di un libro).

Conoscere è una propensione naturalmente umana: ci dedichiamo allo studio e all’apprendimento sia autonomamente (per passione, interesse personale, ecc.), sia durante specifiche fasi della vita, inseriti in cornici istituzionali, in sistemi strutturati e standardizzati. Primo fra tutti, il sistema scolastico, deputato per antonomasia alla formazione umana e alla diffusione del sapere.

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