I dati ISTAT parlano chiaro: in Italia si legge poco. Come risolvere la situazione?

Secondo l’indagine ISTAT pubblicata nel 2017, in Italia i lettori sono sempre meno. Ecco come si potrebbe intervenire per stimolare a leggere non solo i bambini ma soprattutto gli adulti.

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L’indagine sulla produzione e la lettura dei libri in Italia.

Il 27 dicembre 2017 è stata pubblicata su istat.it l’indagine relativa alla produzione e alla lettura dei libri condotta nel 2016 su tutto il territorio italiano. Secondo tale indagine i lettori in Italia sono in evidente calo: si è passati dal 42% di lettori dai 6 anni in su del 2015 al 40,5% del 2016. Queste persone (circa 23 milioni) affermano di aver letto, per motivi non rigorosamente scolastici e/o professionali, almeno un libro cartaceo nei 12 mesi anteriori all’intervista.

Per quanto riguarda la lettura di e-book, sembra esistere una correlazione tra la lettura online e quella cartacea: tra i non-lettori di libri cartacei solo il 4% dichiara di aver letto e-book, contro il 21,6% dei lettori di opere anche cartacee. Anche in questo caso si parla di e-book letti per motivi non correlati alla scuola o alla professione. Sono per esempio esclusi dalla statistica i corsi di formazione docenti su e-book e i corsi ECM FAD.

Un’altra corrispondenza tra libri cartacei ed e-book è data dal fatto che la percentuale di persone che nei 3 mesi antecedenti all’intervista hanno letto e-book risulti crescere proporzionalmente al numero di libri presenti in casa.

Anche il dato relativo al numero di testi presenti nelle librerie domestiche risulta essere in linea con il resto delle percentuali: in Italia circa una famiglia su 10 non possiede libri. Questo dato è invariato da oltre 20 anni.

Quali elementi influenzano le abitudini di lettura in Italia?

I fattori che, secondo l’indagine ISTAT, influenzano maggiormente le abitudini di lettura nel territorio italiano sono 5. Eccoli di seguito elencati:

  • il livello di istruzione: l’abitudine alla lettura risulta essere consolidata specialmente tra persone che possiedono un titolo di studio più alto. Tra i laureati, nel 2016, legge il 73,6%, contro il 48,9% di chi possiede un diploma di scuola superiore e il 23,9% di chi possiede la licenza elementare;
  • l’età: l’indagine evidenzia come i laureati giovani – dai 25 ai 44 anni – leggano meno dei laureati di più di 65 anni d’età (71,1% contro 76.4%). Secondo l’ISTAT questa differenza potrebbe essere dovuta sia alla maggiore disponibilità di tempo da parte degli over 65, sia dal maggiore utilizzo di dispositivi elettronici da parte dei più giovani in sostituzione alla lettura. Però, tra tutte le classi d’età, leggono maggiormente i ragazzi d’età compresa tra gli 11 e i 14 anni;
  • la regione di appartenenza: l’abitudine alla lettura è maggiormente diffusa nelle regioni italiane del Nord-est e del Nord-ovest. Oltre il 48% degli abitanti di queste regioni ha dichiarato di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti all’intervista. Al Sud la percentuale passa al 27,5%. Nelle Isole si nota una grande differenza: in Sardegna i lettori risultano essere il 45,7%, mentre in Sicilia la percentuale scende al 25,8%;
  • la tipologia comunale: la lettura risulta essere maggiormente diffusa nei comuni dell’area metropolitana, con una percentuale pari al 48,6%, mentre è pari al 35,6% nei comuni che presentano meno di 2.000 abitanti;
  • l’ambiente familiare: tra i giovani di età compresa tra gli 11 e i 14 anni legge il 72,3% di chi ha entrambi i genitori lettori, mentre solo il 33,1% di chi ha entrambi i genitori non lettori. Questi dati evidenziano quanto i ragazzi siano influenzati dalle abitudini (in questo caso di lettura) dei genitori.

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Immagine tratta da istat.it

Perché i lettori in Italia sono in misura sempre minore?

Secondo il 40% degli editori intervistati, in Italia i lettori sono sempre meno a causa del basso livello culturale della popolazione. Circa il 38% degli editori afferma che i lettori italiani sono in calo a causa di inefficienti metodi scolastici di educazione alla lettura. I restanti editori imputano questo calo al maggior utilizzo di contenuti digitali.

Come limitare il calo dei lettori e instaurare delle buone abitudini di lettura?

Per limitare il calo dei lettori e diffondere maggiormente l’abitudine alla lettura, numerosi editori attivi segnalano la necessità di aumentare i progetti e le campagne dedicati all’educazione alla lettura. Altri editori sostengono che gli incentivi pubblici rivolti all’acquisto di libri cartacei ed e-book potrebbero fornire una marcia in più al mercato.

Diversi intervistati affermano che sarebbe necessario introdurre agevolazioni fiscali per le librerie indipendenti che organizzano iniziative culturali e per gli editori che garantiscono al proprio personale un efficace aggiornamento professionale.

Fonti

https://www.istat.it

https://www.istat.it/it/files//2017/12/Report_EditoriaLettura.pdf

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